QUALE CREMA SOLARE SCEGLIERE PER ESSERE PROTETTI DAVVERO?
Sperando che l’estate sia alle porte, è bene arrivarci preparate con la giusta skincare e la giusta consapevolezza.
Ormai lo abbiamo detto spesso, il rapporto tra la pelle e sole è un rapporto un po’ complicato, ma niente che con una giusta skincare non si possa gestire. Molte di voi in questo periodo in consulenza mi fanno spesso la domanda:
Quale crema solare devo scegliere?
A prescindere dalla texture preferita o dal brand, il mio consiglio è sempre approcciarsi a una skincare consapevole ed essenziale. Le creme solari sono dei cosmetici che hanno lo scopo di andare a tutelare la nostra salute, per questo sono un cosmetico che va sempre guardato con un occhio di riguardo.
Ma quando leggiamo SPF a cosa si riferisce esattamente?
I raggi solari sono composti principalmente da raggi solari di tipo UVB, possiamo dire che sono raggi con lunghezza d’onda più corti e poi abbiamo i raggi UVA con lunghezza d’onda maggiori.
Ve ne avevo parlato nell’articolo Melanina: amore e odio!, in cui spiegavo che i raggi UVA sono quelli che passano i vetri e sono una presenza costante tutto l’anno!
L’infiammazione e le scottature dipendono in prevalenza dai raggi UVB (290-320nm) mentre per l’invecchiamento precoce della pelle i maggiori imputati sono i raggi UVA(320-400nm).
Quindi una crema solare deve proteggere sia dai raggi UVA sia dai raggi UVB, ma ricordatevi che non esisterà mai nessuna crema che ci protegge al 100% dai raggi solari!
Perché una crema solare sia efficace al massimo, noi la dovremmo applicare secondo le linee guida, che ci dicono che la dose sarebbe di 2mg/cm^2, ovvero 36 grammi per il corpo di un adulto medio.
Il modo in cui applicate la crema è proporzionale infatti alla protezione che vi darà, ovvero un prodotto che è stato applicato in maniera uniforme e in quelle dosi ha quella protezione, se io vado a mettere meno crema o in maniera non uniforme la sua protezione cala drasticamente.
Quando leggete SPF, sun protector factor, vi state riferendo sempre alla protezione dai raggi UVB,
qui per calcolarlo il parametro di riferimento è l’eritema.
Quando invece leggete PPD, persistent pigment darkening, vi state riferendo ai raggi di tipo UVA (qui il parametro che si valuta è la dose minima per indurre pigmentazione)
Come regola generale, un prodotto che ha più elevato SPF ci protegge maggiormente anche dai raggi UVA, in quanto voi dovete sempre pensare che il fattore che leggete SPF è sempre in rapporto 1\3 con quello dei raggi UVA.
Fonti: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32006H0647&from=EN
Things to know
- Un spf 30 rispetto a un spf 15 mi protegge due volte di più rispetto alle scottature, invece per quanto riguarda la protezione dai raggi UVB non c’è questa linearità perché un SPF di 15 mi protegge dal 93 % dai raggi UVB, mentre un prodotto con spf 30 il 97%. Quindi qui devo considerare (a parità di quantità applicata) che con un spf 30 mi scottosicuramente la metà, ma i raggi filtrati UVB non sono in percentuale così diversa, ma sicuramente la differenza ci sarà nei confronti dei raggi UVA che devono essere di 1/3 (come rapporto spf/pa) rispetto a quelli UVB!
Fun fact
- Vi ricordate le creme che sembravano marmellate con un SPF2? Io si, ad oggi quelle creme non esistono più perché l’SPF minimo che deve avere ora una crema è 6.